Sudafrica, simbolo di safari, natura, vita, cibo, vino e etnie , assieme a lei.. la TABLE MOUNTAIN colei che protegge la città, la prima cosa che vuoi e che vedi quando arrivi, che al il tramonto arrossisce diventando ancora più bella e maestosa. Quando organizzai il terzo viaggio a Cape Town, mi feci una promessa, che al nostro arrivo sarei corsa da lei, in un punto panoramico dove potevo vederla in tutta la sua maestosità e imponenza, perché sentivo il bisogno di parlare con lei, e dirle quanto mi era mancata questa città, lo so penserete che sono pazza, ma la Table ha carisma, un qualcosa di unico e  magico, il suo potere magnetico vi farà rimanere li davanti a lei inerme. E poi quando salirete sulla sua cima,  vi mancheranno  il fiato e le parole. Lei doveva essere li per donare ai nostri occhi emozioni e panorami unici.

La storia della Table, e della ” tovaglia ” nonché TABLE CLOTH è contornata da miti e leggende. Spesso la cima della montagna è avvolta da una coltre di nubi bianche come la neve, che la avvolgono e che scendono lungo i suoi fianchi, un fenomeno originato dal ” celebre” CAPE DOCTOR un impetuoso vento che arriva dal mare e che si scontra con le correnti calde. Questo “ DOTTORE DEL CAPO” è un argomento ricorrente tra i Capetonians perché quando soffia si fa sentire, e lascia alle sue spalle un cielo azzurro così terso che solo qui vedrete, spazzando via tutte le cose negative e donando alla città una nuova aria vitale.

 

Ma proprio come la sua tovaglia che ricopre la cima della maestosa Table Mountain, miti e leggende  la avvolgono..

 

Il pirata Olandese Van Hunks amava fumare la sua pipa all’ombra di un albero in cima a Devil’s Peak, e un bel giorno al suo arrivò trovò uno sconosciuto al suo posto, e questo straniero sosteneva che meritava quel posto e decise di sfidare il pirata per dimostrare ciò. Si batterono a colpi di fumo, e due nuvole gonfie e grandi presto coprirono la cima della Table Mountain e alla fine lo straniero tossì, piegandosi in avanti rivelando due corna, e Van Hunks rimase scioccato nel constatare che aveva duellato con il diavolo vincendo al sfida. La leggenda dice che nei giorni di vento, e le nuvole ricoprono la montagna si dice che Van Hunks e il diavolo si stiano sfidando a duello.

Un altra leggenda ancora più antica, raccontata dai SAN la prima popolazione che abitò al Capo dicevano che la Table Cloth era una tavola apparecchiata da Dio con un grande Karros bianco (pelle di animale) sopra.

LEGGENDE, MITI, POESIE E UN FASCINO SENZA TEMPO

Ma quel mare tempestoso che si pone tra la punta Meridionale dell’Africa e l’Antardide e che circonda la Table Mountain è che prende vita un altra leggenda che echeggia ancora tra le onde impetuose dell’oceano atlantico: la mitica nave OLANDESE VOLANTE un veliero che fu coltola una brutale tempesta ed il capitano Hendrik Van Der Decken che pur di soppravivere decise di vendere la sua anima al diavolo, giurando che se fosse riuscito a passare il Capo avrebbe navigato anche in eterno. La nave si spezzò in due e naufragò, e tutto l’equipaggio morì annegato mentre l’anima del comandante  fu condannata a vagare in eterno sulla nave fantasma.

La Table Mountain è stata paragonata al DIO BIFRONTE GIANO, chiamato dai Romani Pater il creatore dell’universo

Ho voluto raccontarvi di queste leggende insieme, perché la Table Mountain possiede una voce unica e silenziosa che solo chi viene qui dall’altro capo del mondo la sentirà.. Io sono stata ipnotizzata da lei, e il suo magnetismo mi ha portata a pensare che lei non sia solo una montagna, ma che in qualche modo queste leggende possano essere vere.

Tra tempeste furiose, duelli di fumo, e navi fantasma la vista della Table Mountain rappresentava sempre un miraggio agli occhi di tutti e un cammino di illuminazione per molti nomi illustri come BARTOLOMEO DIAZ e VASCO DE GAMA.

 

La table Mountain conosce il passato e il presente di questa città ed essa veglia il continente Africano proteggendolo, assieme a tutti i marittimi  che solcano la rotta dall’Atlantico all ‘indiano.

Per me rappresenta il mio posto nel mondo.

 

 

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