I vini Sudafricani hanno alle spalle una storia davvero interessante, fatta di influenze da numerose parti del mondo, e rotte commerciali. Ad oggi è una nazione ricca di un potente fascino per gli appassionati di vino e non.

Se consideriamo il tempo come il vero lusso, allora poterlo passare tra le Cape Winelnds, ( e non solo) tra lussureggianti vigneti e poetici tramonti, lo è davvero.

Viaggiare On the Road attraverso il Sudafrica, equivale a vivere sempre qualcosa di inaspettato, di magico, emozionante , di insolito e talvolta di inatteso.

Gli scenari mozzafiato, che si snodano a pochi km da Cape Town, degni di poesia, regalano al turista internazionale, esperienze indimenticabili, attraverso gli itinerari Eno-Gastronomici, nelle 18 Wine Route, zone fortemente vocate alla viticoltura, costituite da lussureggianti campagne, e verdeggianti colline, interrotte da ” Spuntoni ” bianchi, le Cape Wine Farm.

ZORGVLIET WINE ESTATE

VITICULTURA E ENOLOGIA

Una realtà vinicola importante, che dopo la fine degli embarghi dovuti all’Apartheid , ha iniziato a diventare competitiva con i vini del vecchio mondo; l’apertura dei mercati ha creato nuovi stimoli, basando l’ export su vini di qualità: ci fù un cambio di rotta sullo stile della produzione, da vini sfusi e fortificati ai vini di qualità.

Dagli anni ’60 è diminuita la resa in vigna, le fermentazioni sono svolte a bassa temperatura per migliorare la freschezza, e i profumi del vino, è aumentato l’uso delle Barrique Francesi. La viticoltura Sudafricana si concentra principalmente sui vitigni a bacca bianca Chenin Blanc, Colombard, Chardonnay e Sauvignon Blanc, e quelli. bacca rossa, come Cabernet Franc, Merlot e l’autoctono Pinotage.

Ogni anno si produce qualche milione di litri di vino, grazie al lavoro costante di un intera comunità, che anno dopo anno fa crescere a livello qualitativo, a partire dal lavoro in vigna, dove si tende ad osservare minimi interventi, salvaguardando l’ecosistema che circonda queste zone, e non per ultimo uno standard qualitativo elevato anche nelle cantine, dove vengono fatti investimenti importanti.

DELAIRE GRAFF

I problemi per le cantine Sudafricane, sono legati al clima caldo, le uve dotate di bassa acidità, e alla bassa disponibilità di nuovi terreni destinati a vigneto. Alcuni Winemaker, un tempo dipendenti di aziende , commercializzano il proprio vino, pur non essendo proprietari di cantine e ne di vigne. Affittano le cantine, acquistano le uve, o direttamente i vini che poi vengono assemblati . Nascono così i ” Vin de Garage“, partite di alta qualità, in quantità estremamente limitate.

Ad oggi si possono distinguere tre tipi di produttori: le cantine cooperative ( 66 che producono vini con un buon rapporto qualità prezzo, i privati ( 330 produttori privati che comprendono società prestigiose, che utilizzano le uve dei loro vigneti e vini giovani, da assemblare e commercializzare con il loro nome )e infine le aziende singole che producono vini esclusivamente da vigneti di proprietà.

Tutto questo regala al turista, esperienze da favola, di alto livello anche per quanto riguarda l’ospitalità.

BABYLONSTOREN

Questa qualità arriva anche dall’unione dell’esperienza vinicola Francese, assieme alle ottime condizioni climatiche, dal suolo che conferisce ai vini Sudafricani un livello qualitativo indiscusso, con numerosi riconoscimenti a livello internazionale.

La maggior parte dei vitigni sono di origine Francese, tranne il Pinotage, autoctono, ottenuto, da Cinsaut e Pinot Noir.

Le Wine Farm, sono costantemente impegnate a offrire una vasta gamma di servizi, che vanno ben oltre il Wine Tasting; Wine Safari, Picnic Gourmet, Bike tour tra i vigneti, esperienze culinarie nei ristoranti stellati delle aziende, e molti abbinamenti durante il WIne Tasting, attività anche per bambini.

PICNIC DA BOSCEHNDAL

Il panorama che circonda le aziende è una gioia da prima per gli occhi e poi per il palato. La terra è molto valorizzata, come anche i loro prodotti, tutto ciò che degusterete nelle cantine viene prodotto direttamente da loro, oppure arriva da produttori a km 0.

Babylonstoren Wine Estate

Tutte le Wine Farm sono in stile Coloniale Olandese, grazie all’influenza dei coloni Olandesi per l’appunto, che occuparono le terre circostanti Stellenbosch e Paarl verso la fine del 1600, terre che da allora divennero vigneti, con un alta infleunza Europea.

In molte Wine Farm, le Manor House, e parte dell’azienda ospita hotel di lusso che completano l’esperienza.

AVONDALE WINE ESTATE

Una delle zone che molto spesso viene tralasciata, ma che io adoro è Costantia Valley sede di alcune tra le aziende più antiche, dove la tradizione vinicola ebbe inizio, nel 1650. Come non nominare Groot Costantia, dove si respira la storia.. e il Vin De Costantia, un vino dolce che allietava le giornate di Napoleone in esilio, e che all’epoca era l’unico vino che poteva competere con quelli Europei. Costantia Wine Route, oggi è sede di bellissime aziende, ed è la casa di una novità, ovvero la prima Wine ROute Sudafricana per varietà:

Groot Costantia

Sauvignon Wine ROute. Questa zona ha un microclima e terroir perfetto per la coltivazione di questo vitigno, e per la produzione a sua volta di vini eccezionali, ottimi sia ” giovani” che per affinamento. Io li adoro, con la loro mineralità unica.

Stellenbosch, la città delle Querce

Sicuramente è tra le più famose, la città delle querce, una zona molto fertile caraterizzata da vigneti, a livello paesaggistico spettacolare. Qui ovviamente si snoda l’omonima Wine route, con i suoi 50 anni di età è la più antica e la prima del paese. Stellenbosch è anche la sede della più antica università del paese, ed è il centro storico, cuore e perno della viticoltura sudafricana e seconda regione enoica più antica del paese dopo Costantia.

Qui potrete degustare alcuni dei migliori vini Sudafricani, immergervi nella vivace cultura, storia, e un allegra popolazione studentesca. La regione vanta oltre 15.000 mila ettari di vigneti, con Shiraz, Cabernet, Sauvignon, e Pinotage come varietà top. Ogni palato viene soddisfatto senza indugio.

STELLENBOSCH

La storia racconta..

La tradizione vinicola a Stellenbosch risale al 1679, il nome della città fu dato da Simon Van Der Stel, allora governatore, in una piccola isola sule sponde del fiume Ereste, e prima della sua nominazione ufficiale, i dintorni della cittadina erano ospitavano varie comunità indigene , che avevano identificato questo luogo come perfetto per la viticoltura . Successivamente furono gli Olandesi, e altri coloni Olandesi ad insediarsi con l’obiettivo di produrre buon vino da allora valli e colline furono piantumate a vite nel corso egli anni.

Un pò di Geologia

La geologia del Sudafrica, vanta i più antichi suoli da vigna del mondo, originati da quelli che un tempo erano fondali marini, e che si sono decomposti da milioni di anni,formadno un tipo di terreno noto come l’arenaria della Table Mountain. Le colline più basse sono formate da argilla sedimentaria decomposta, che ha un eccellente capacità idrica, consentendo alla piata si assorbire molta umidità fino al momento del raccolto. La zona ha un clima mediterraneo, con inverni freddi, e umidi, con estati calde secche. Le brezze marine, che rinfrescano le viti in statele proteggono dalle esposizioni al caldo eccessivo.

Ma entriamo un pò nel dettaglio:

I vini rossi

PINOTAGE: Questa è la varietà autoctona del Sudafrica, e che non cresce in nessuna altra parte del mondo, messa a punto nel 1925, con un incrocio tra Pinot Noir e Cinsault. I Pinotage possiedono un profilo aromatico complesso, corpo pieno e si presentano in doversi stili

CABARNET SAUVIGNON: Una varietà molto apprezzata qui, si presenta con un colore più interno rispetto al Pinotage, con sentori di frutti di bosco, note di pepe, legno, tabacco, e spezie.

MERLOT: Rispetto a quelli citati sino ad ora, il Merlot qui è un vino rosso più delicato, con tannini gentili , accompagnato da note fruttate riconoscibili. Un tempo veniva utilizzato nei blend, ma ad oggi si possono trovare in purezza.

SYRAH: In Sudafrica viene chiamato ” SHIRAZ” è una qualità molto versatile, ricca di aromi e sapori come caffè e cacao.

CAPE BLEND: Questa è un altra varietà riconosciuta come tipica, ed è un insieme di vari uvaggi, assieme al Cabernet Franc, ma per avere questo nome deve contenere almeno il 30% di Pinotage.

I vini bianchi

SAUVIGNON BLANC: Molto apprezzato per la sua bilanciata acidità ed eleganza. I primi vitigni furono piantati alla fine de’800 nella tenuta di Groot Costantia. Qui vengono prodotti diversi stili di Sauvignon Blanc, grazie alla geologia e topografia estremamente varia ch caratterizza questo territorio.. La maggior parte sono secchi, e aromatici con una acidità fresca.

CHENIN BLANC: Una delle varietà più coltivate in Sudafrica, e che qui consente un ampia varietà di stili; la maggior parte presenta aromi fruttati e vini freschi, ma essendoci la presenza di vitigni molti. vecchi, che regalano vini dal sapore più intenso. In SA è chiamato anche Steen, e che divenne famosa nella metà del ventesimo secolo come base per il Brandy. Ad oggi lo Chenin Blanc viene utilizzato in purezza nella produzione di Cap Classique

CHARDONNAY: Questo vitigno è popolare sin dagli anno 80′ nei vigneti Sudafricani. Qui gode di un clima secco, anche se i vignaioli devono stare attenti che a causa del troppo caldo renda le uve troppo acide. Negli anni 90′ a Franschhoek fu sperimentato un blend con il Pinot Noir che è diventato una firma per la regione: in particolare per la gamma Cap Classique. Lo Chardonnay Sudafricano è caratterizzato per i suoi aromi di frutta, in particolare agrumi e pesca, ma ci sono note speziate, in particolare legnose, dovute alle botti di rovere Francese in cui viene fatto maturare, e con una consistenza corposa. Gli Chardonnay Sudafricani inoltre è popolare perchè presenta un alta qualità legata ad ogni aspetto del vino

WATERFORD WINE ESTATE

I vini Sudafricani, sono molto interessanti e facili da apprezzare. i vini bianchi sono spesso dati di profumi delicati, tanta freschezza e acidità, un corpo relativamente leggero e una buona bevibilità, mentre i rossi sono corposi, ricchi, con aromi fruttati.

In questa regione i vini riescono a fondere le tradizioni Europee, con il gusto del nuovo mondo. Ad oggi i vini Sudafricani non sono conosciuti come quelli di altra nazioni, ma si stanno ritagliando una loro nicchia.

Una storia che inizia nel 1650 avete voglia di scoprirla?

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